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Dalla città storica alla città digitale: aspetti economici ed urbanistici delle città portuali
Gardina, Massimo
2003
Abstract
Lo stimolo più ambizioso per i pianificatori di sistemi urbano-portuali è sempre stato quello di riprogettare lo sviluppo del waterfront. Questo perché nel corso degli anni si è sempre più ripetuto il fenomeno delle vecchie aree portuali dismesse, che, a causa dei più diversi motivi, risultavano inadatte allo sviluppo delle attività portuali di matrice classica. In tutte le città (di mare e non) veniva privilegiato un rapporto di relazione interna anche se nel caso delle città portuali, grazie alla nascita di specifiche funzioni di emporialità, questo problema risultava di minore entità. Lo scambio di tutte le attività e dei servizi viene pesantemente influenzato dam strategie politiche ed economiche anche non strettamente interconnesse con la variabile spaziale. E’ sul modello post -Fordista che si comincia a delineare la prima forma di città digitale. Il modello Fordista vive una grossa crisi in quanto segna una variazione dei rapporti tradizionali tra le città europee. Il recupero del territorio costiero deve essere finalizzato agli aspetti funzionali, di riuso di queste aree di notevole pregio. Lo sviluppo delle città portuali nasce da queste considerazioni che nelle città del XXI° secolo delineano un confine tra città storica e città digitale che forse, a tratti, non c’è più.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Gardina Massimo, "Dalla città storica alla città digitale: aspetti economici ed urbanistici delle città portuali", in: Trasporti. Diritto, economia, politica, 91 (2003), pp. 83-97
Languages
it
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