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La struttura e le funzioni dell'Autorità portuale: riflessioni alla luce dei principi dell'ordinamento comuniatrio relativi alla libera prestazione dei servizi ed alla tutela della concorrenza
Carta, Andrea
2001
Abstract
È trascorso ormai più di un decennio da quando la Corte di giustizia delle Comunità Europee ha dichiarato l'incompatibilità con gli articoli 82 ed 86 del Trattato della disciplina codicistica relativa allo svolgimento delle operazioni portuali, definendo, peraltro, alcuni principi di carattere generale che hanno prodotto effetti -in modo più ampio- sulle normative nazionali che regolano l'attribuzione di diritti speciali ed esclusivi alle imprese operanti nell'ambito dei servizi di pubblica utilità2.
Il risultato del processo avviato da tale pronuncia (ovvero la Legge 28 gennaio 1994 n. 84, con la quale il legislatore ha provveduto al riordino della legislazione in materia portuale) ha contribuito indiscutibilmente al rilancio degli scali nazionali, aprendo il settore delle operazioni e dei servizi portuali all'iniziativa privata ed incrementando l'efficienza e la competitività dei porti italiani, in particolare in rapporto agli scali del Nord Europa.
Il processo di riforma, tuttavia, non può dirsi certamente concluso: da un lato, infatti, alcuni atti legislativi adottati o da adottarsi, sia in sede nazionale che nelle sedi comunitarie, sono destinati ad incidere in modo non trascurabile sull'attuale assetto normativo3; dall'altro, la piena attuazione dei principi affermati dalla sentenza "Porto di Genova " richiede evidentemente la soluzione di alcuni problemi lasciati aperti dalla Legge 84/94, in particolare per quanto attiene ai rapporti fra iniziativa privata e la tutela delle esigenze di carattere pubblicistico. Non vi è dubbio, ed anzi è stato messo in luce da autorevole dottrina4, che nella regolazione dei porti debbano essere salvaguardati, oltre agli interessi delle imprese operanti negli scali e dell'utenza, irrinunciabili interessi pubblici legati anzitutto alla sicurezza delle attività portuali, quindi alla corretta gestione del territorio, in funzione sia della tutela di beni appartenenti alla collettività (in particolare della salubrità dell'ambiente) sia dell'efficiente sviluppo dei sistemi di trasporto5.
La composizione di tali interessi richiede che siano definiti, in modo chiaro, gli assetti istituzionali che presiedono al governo dei porti e/o dei sistemi portuali, in particolare al fine di tenere distinti il momento della regolazione e della selezione per l'accesso al mercato dal momento della promozione e della pianificazione delle strategie di sviluppo degli scali.
L'attuale struttura delle Autorità portuali, come da più parti viene ormai sottolineato6, risulta sostanzialmente inidonea tanto a garantire il pieno rispetto dei principi comunitari che garantiscono la libera circolazione dei lavoratori, la libera prestazione dei servizi ed il diritto di stabilimento (rispetto ai quali l'applicazione dei principi di libera concorrenza si pone in rapporto di mezzo a fine) sia a realizzare pienamente gli interessi (di carattere marcatamente pubblico) legati alla pianificazione del territorio, alla gestione complessiva dei sistemi di trasporto ed alla promozione dell'occupazione.
In questo breve scritto si cercherà, senza la pretesa di svolgere una rassegna completa, di esaminare le diverse funzioni attribuite alle Autorità portuali, evidenziando - da un lato - le problematiche di carattere strutturale che impediscono la piena realizzazione degli obiettivi che il legislatore ha inteso assegnare loro e dall'altro i possibili conflitti fra tali obiettivi.
Series
European Transport / Trasporti Europei
VII (2001) 18
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
ISTIEE Istituto per lo studio dei trasporti nell’integrazione economica
Source
Andrea Carta "La struttura e le funzioni dell'Autorità portuale: riflessioni alla luce dei principi dell'ordinamento comuniatrio relativi alla libera prestazione dei servizi ed alla tutela della concorrenza", in: European Transport / Trasporti Europei, VII (2001) 18, pp. 71-76
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