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L'importanza di essere Polonio: Eliot e l' "Amleto" shakespeariano
Crivelli, Renzo Stefano
1994
Abstract
Un’analisi del "Love Song of J. Alfred Prufrock". Il rapporto fra una madre “colpevole” ed un figlio desideroso di “prendere il posto del padre nel suo letto” è sicuramente al centro del componimento di Eliot, scritto all’inizio degli anni Dieci. Nell’affermare con assoluta veemenza che no, lui “non è Amleto”, né è “destinato a esserlo”, Prufrock sembra manifestare una certa insofferenza nei confronti dell’universo femminile. Un altro personaggio cui Prufrock dichiara di non assomigliare è San Giovanni Battista. Tra i ritratti esemplari della sua immaginaria “galleria” il personaggio trova congeniale assumere, invece, la maschera di Polonio: un personaggio marginale, ininfluente. Come a dire che l’unica possibilità di sopravvivenza in un mondo in cui si è sgretolata la centralità dell’uomo romantico risiede nella scelta di essere marginali a tutto, anche all’amore, sia esso materno o per una compagna. Emerge qui, con deludente chiarezza il decalogo comportamentistico dell’intellettuale d’inizio secolo, che sarà un cultore della mediocrità senza troppi rischi individuali.
The essay proposes an analysis of "Long Song of J. Alfred Prufrock". The relationship between a “guilty” mother and a son who desires to “replace his father in his bed” is certainly central to the poem by Eliot, written at the beginning of the 1910s. In his absolutely vehement affirmation that no, he “is not Hamlet” and that he is not even “destined to be him”, Prufrock seems to display a certain intolerance towards the female universe. Prufrock declares that he does not resemble to another character; John the Baptist. Among the exemplary portraits of his imaginary “gallery”, the character he finds congenial to adopt, instead, is the mask of Polonius: a marginal, irrelevant character. It is as if he wanted to say that the only possibility to survive in a world in which the centrality of the Romantic man has been shattered, would lie in the choice of being totally marginal, even in relationships, may they involve the love for a mother or for a partner. The behavioural decalogue of the intellectual of the beginning of the century, who will become the lover of mediocrity without too many risks for the individual, emerges here with disappointing clarity.
Series
Prospero. Rivista di Letterature Straniere, Comparatistica e Studi Culturali
I (1994)
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Renzo Stefano Crivelli, “ L'importanza di essere Polonio: Eliot e l' "Amleto" shakespeariano", in: Prospero. Rivista di Letterature Straniere, Comparatistica e Studi Culturali, I (1994), pp. 54-60
Languages
it
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