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I delitti della navigazione: cenni introduttivi al diritto penale marittimo
Romagnoli, Ettore
2009
Abstract
Il Codice della Marina Mercantile del 1877 nasceva, sulla scorta del predecessore del 1865, dalla fusione del Regolamento per la Marina Mercantile di Carlo Felice del 1827 e la Legge Penale della Marina Mercantile dello stesso anno. L’impianto iniziale ha segnato in modo indelebile la fusione tra aspetti civilistici, amministrativistici, processuali e penalistici in un unico testo dedicato al comparto marittimo, in virtù del comune destino di costituire la disciplina giuridica del fatto tecnico della navigazione. In ogni caso sulla base di questi presupposti le nostre norme penali costituiscono sistematicamente un capitolo a sé stante dell’ordinamento penale “generale”, qualificato dalla specialità della materia ratione subiecti e/o obiecti. Trattasi di reati marittimi propri o specifici della navigazione o impropri in cui, in effetti, la norma non fa che ricondurre il fatto criminoso ad una figura di reato comune o si limita a stabilire una pena diversa o a comminare una pena accessoria. I principi della giurisdizione strettamente connessa alla bandiera si vanno rarefacendo in virtù del nuovo assetto degli spazi marittimi elaborato nel corso del secolo passato e sfociato nella Convenzione sulla spinta di nuove frontiere, nella possibilità di sfruttamento dei beni e risorse del mare, unitamente alla maggior pregnanza che vanno assumendo le istanze volte a tutelare valori assoluti, quali la dignità dell’uomo, a prescindere dal paese che le reca offesa, e la tutela dell’ambiente intesa a tutto tondo quale telos finale per la sopravvivenza della specie umana sul pianeta.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Ettore Romagnoli, "I delitti della navigazione: cenni introduttivi al diritto penale marittimo", in: Trasporti. Diritto, economia, politica, 108 (2009), pp.9-28.
Languages
it
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