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L’onesta laicità del credente: uno sguardo al pensiero di Dietrich Bonhoeffer
Chirella, Paola
2013
Abstract
Soffermarsi sul pensiero di Bonhoeffer, a circa settant’anni di distanza dalla sua morte in un campo di concentramento nazista, ci offre l’opportunità di ragionare criticamente sulla laicità. Le riflessioni sul “mondo divenuto maggiorenne” e l’esplicito richiamo alla formula groziana dell’etsi deus non daretur stimolano i credenti a riconsiderare il modo di vivere ed esprimere la propria fede. In un mondo divenuto adulto, che “se la cava senza Dio” la separazione tra Chiesa e Stato è una necessità derivante dal bisogno di onestà intellettuale. La politica, il diritto, la scienza così come l’etica possono rivendicare la propria autonomia rispetto alla religione poiché è stato Dio stesso – afferma Bonhoeffer – a lasciarsi cacciare fuori dal mondo sulla croce. Tutto ciò non conduce a sostenere l’irrilevanza del fenomeno religioso, come se non ci fosse davvero alcun posto per esso. Il luogo della fede è, infatti, un altro; quello dell’incontro personale col Cristo che chiama ad essere discepoli. Nella consapevolezza della particolarità e della profondità dell’esperienza della fede e della conversione, e nel riconoscimento della centralità della libertà ai fini della ricerca della verità, l’onesta intellettuale del credente dovrebbe condurlo a non imporre ai non credenti il proprio punto di vista religioso sulle questioni mondane.
Series
Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica V (2013), 1 (gennaio-giugno)
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Paola Chiarella, "L’onesta laicità del credente: uno sguardo al pensiero di Dietrich Bonhoeffer", in: Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica, V (2013) 1, pp. 5-15
Languages
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