Rivista di economia e politica dei trasporti (REPoT) (2014) 2

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  • Publication
    Efficienza dei terminali di trasporto intermodale strada-rotaia italiani
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    D’Ambra, Luigi
    ;
    Siviero, Lucio
    ;
    Crisci, Siviero
    Come evidenziato da ampia letteratura relativa alle infrastrutture di trasporto, tra i fattori che ne caratterizzano l’efficienza vi sono elementi di forte variabilità legati alla posizione geografica ed alla inclusione in reti di scambio internazionale di merci. L’articolo intende verificare se tali fattori sono osservabili per i terminali intermodali strada-ferrovia italiani. Utilizzando modelli con dati panel di frontiera stocastica è stata stimata l’efficienza tecnica dei terminali selezionati e verificato se essa è significativamente influenzata da elementi, oltre che dimensionali, di contesto operativo e di mercato. Attenzione particolare è stata posta alla verifica dell’evoluzione dell’efficienza nel tempo e se l’efficienza tecnica ha risentito di effetti di progresso tecnologico nel periodo 2007-2011. Con riferimento a tale periodo temporale, di forte variabilità della domanda di trasporto intermodale strada-ferro in Italia, sono stati applicati diversi modelli econometrici per valutare l’efficienza tecnica dei terminali intermodali e studiarne il relativo trend evolutivo nel tempo. I risultati dello studio mostrano un progresso tecnologico che ha negativamente contribuito alla produttività dei terminali nel periodo e che tutti i modelli applicati allo scopo hanno riscontrato un declino nell’efficienza tecnica.
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  • Publication
    La mobilità universitaria: esperienze internazionali e italiane a confronto
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Rotaris, Lucia
    ;
    Danielis, Romeo
    Le università generano un duplice effetto sul contesto urbano in cui sono inserite. Da un lato contribuiscono al prestigio e all’attrattività della città, dall’altro generano flussi di traffico che congestionano la rete di trasporto e contribuiscono a deteriorare l’ambiente urbano. Dal confronto tra alcune esperienze significative di gestione della mobilità universitaria, in Italia ed all’estero, esaminate in questo lavoro si evince che:  sia in Italia sia all’estero, tanto per i dipendenti quanto per gli studenti, l’automobile privata è mediamente il mezzo più diffuso per raggiungere l’università, sebbene esistano ampie differenze nella ripartizione modale tra università e tra diverse sedi di uno stesso ateneo;  la variabilità nella ripartizione modale è l’effetto congiunto di una molteplicità di fattori e di politiche di cui non è facile identificare l’importanza relativa, ciononostante, la nostra impressione è che la localizzazione della sede universitaria giochi un ruolo d’importanza preminente;  l’analisi della destinazione d’uso delle aree e degli edifici di proprietà delle università ha mostrato come le università italiane dispongano di un numero inferiore: a) di aree per il parcheggio della autovetture, soprattutto quando le sedi sono collocate nei centri storici; b) di depositi coperti, videosorvegliati ed attrezzati per le biciclette, e c) di piste ciclabili che si inseriscano con continuità nel tessuto urbano fino a raggiungere i nodi centrali delle reti di trasporto;  all’estero ed in particolare negli Stati Uniti la tariffazione delle aree di parcheggio è altamente differenziata e premiante per chi utilizza prevalentemente il mezzo pubblico, o per chi utilizza il mezzo privato nella forma del carsharing o carpooling, in Italia, invece, i parcheggi di proprietà delle università sono quasi sempre gratuiti ed ad uso esclusivo del corpo docente o del personale tecnico amministrativo;  la sussidiazione del trasporto pubblico non è una pratica molto diffusa in Italia e riguarda prevalentemente i dipendenti delle università, si tratta, invece, di uno strumento molto utilizzato all’estero, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Germania;  il carsharing, il bikesharing ed il carpooling sono diffusi ed attivamente sostenuti dalle università estere prese in esame, mentre in Italia sono ancora sono ancora ad un livello si sviluppo iniziale. Infine si sottolinea come il ruolo del Mobility Manager necessiti di essere rafforzato nelle università italiane.
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  • Publication
    La complessità della valutazione della CO2 nella pianificazione dei trasporti
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Nocera, Silvio
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    Tonin, Stefania
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    Murino, Maurizio
    ;
    Cavallaro, Federico
    La riduzione delle emissioni di CO2 è fondamentale per valutare la sostenibilità nella pianificazione dei trasporti. Tuttavia, la maggior parte dei piani di mobilità non è ancora riuscita a trovare una metodologia condivisa per internalizzare tali emissioni e renderle uno dei parametri in grado di influenzare attivamente le scelte finali sulle politiche e sulle misure da adottare. In particolare, risulta estremamente complesso dapprima quantificare, quindi attribuire un prezzo economico unitario alle emissioni di CO2. Il presente contributo indaga le problematiche relative alla loro monetizzazione, mostrando le metodologie attualmente in uso e il vasto grado di incertezza scientifica ed economica che le caratterizzano. Attraverso una meta-analisi compiuta su una raccolta di circa settecento casi, si è arrivati a limitare l’enorme intervallo attualmente esistente (fino a sei ordini di grandezza) e predire un modello in grado di definire un valore economico basato sugli obiettivi stabiliti preliminarmente dai decisori politici. In tale modo, la CO2 può essere inclusa attivamente nelle decisioni relative alle misure da intraprendere per una corretta allocazione delle risorse pubbliche, garantendo ai decisori una maggiore trasparenza nelle scelte.
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