Traduzione, società e cultura - 10

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Università degli Studi di Trieste

Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori


TRADUZIONE, SOCIETÀ E CULTURA - N. 10 (2002)

In un numero precedente (TSC n. 8, 1998), tre filologi d’ambito diverso hanno finalizzato i loro contributi a questo spazio, imprimendovi un’impronta precisa: essi hanno accettato di alleggerire un bagaglio erudito e creativo maturato in decenni, per relegarlo a note agili e brevi. In tal modo, interi itinerari di ipotesi sono stati gestiti con padronanza della materia, per dar rilievo alla problematica della traduzione da testi vetusti verso lingue contemporanee (Tedeschi 1998; Crevatin 1998), nonché ai primi eventi traduttivi verificatisi fra culture antichissime (de Martino 1998): s’è proiettato così un fascio di luce sulla fase aurorale dell’attività di traduzione come fatto storicamente documentato.

In questo clima di dialogo s’è venuto a creare, per spontaneo concerto, un punto d’incontro ideale, dove parrebbero realizzarsi le condizioni per la comparsa di un’interfaccia fra mondo dei filologi e mondo dei traduttori: un’occasione di contatto fra discipline con convenzioni diverse che si presenta inedita, forse, o, in ogni caso, talmente ovvia, da non ottenere sempre tutta l’attenzione che merita; talora, infatti, l’interdisciplinarità è presupposta o gestita in maniera tale da sollevare, in sede scientifica, più d’una perplessità.


Il curatore Gabriella Di Mauro



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  • Publication
    E.Y. Meyer: 'In Trubschachen'
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2002)
    Reina, Maria Rosaria
    Con questo studio viene presentato un romanzo che si presta in modo esemplare a una riflessione sul rapporto che esiste tra scrittura e biografia e sulla rilevanza che questo tipo di legame assume nella traduzione di un testo letterario. L'opera presa in esame è 'In Trubschachen', il primo romanzo di E.Y. Meyer, autore contemporaneo svizzero di lingua tedesca. Pubblicato nel 1973, il romanzo s'inserisce nell'ambito di un filone letterario autobiografico sviluppatosi e praticamente esauritosi nell'arco dei primi anni '70. Caratterizzato da un'estrema artificiosità di scrittura, 'In Trubschachen' rappresenta un mondo e allo stesso tempo una visione del mondo: attraverso un uso originale di determinati mezzi stilistici (il pronome impersonale "man" come soggetto narrativo e il condizionale come modo dominante della narrazio-ne), l'autore ci introduce in una realtà ipotetica, mai certa, soltanto possibile, dove ogni azione quotidiana sembra essere sostituibile da un'altra equivalente e dove allo stesso tempo sembra essere accaduto qualcosa di irreversibile. In questo caso, però, come vuole mostrare la seconda parte di questo studio, la scelta del pronome impersonale 'man' e l'uso del condizionale non rappresen-tano semplicemente due espedienti stilistici che, combinati in una formula originale, danno vita a un esperimento letterario. Un'analisi che tenti di rico-struire il processo di scrittura per individuarne meccanismi e funzionamenti suggerisce infatti un'immagine più complessa: ipoteticità e apparente impersonalità sono anche le cifre che sottendono l'intera architettura del romanzo e che possono diventare chiavi interpretative ai fini della traduzione.
      745  1724
  • Publication
    Le sfide di Eduardo: la traduzione per il teatro con analisi de 'Le voci di dentro' in inglese ed in tedesco"
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2002)
    Romanelli, Giuseppina
    L'obiettivo di questa ricerca è di analizzare le difficoltà traduttive poste dalle opere teatrali di Eduardo De Filippo, con particolare riferimento a 'Le voci di dentro', ed esaminare il modo in cui esse sono state risolte dai traduttori inglesi e tedeschi. La scelta di analizzare una commedia di Eduardo, oltre che dal gusto personale, è stata dettata dal fatto che egli rappresenta indubbiamente una personalità complessa e quasi unica nel panorama teatrale italiano. Infatti, è stato più volte rilevato che Eduardo e Dario Fo sono gli unici nel teatro italiano del '900 a riassumere in se stessi tre figure, quella dell'autore, dell'attore e del regista, che solitamente restano isolate. In questa ricerca l'interesse è rivolto naturalmente agli elementi 'culture-bound', immancabili nelle opere eduardiane (ma proprie, in verità, anche di altri tipi di testo e di altri autori), nonché alla traduzione del testo per il teatro, ai suoi aspetti teorici e pratici, partendo dal presupposto che si tratta di un testo "speciale", non assimilabile (nemmeno in traduzione) ad altri tipi di testo. Il testo per il teatro, infatti, viene definito dai semiologi "incompleto", capace di trovare completezza solo con la rappresentazione sulla scena, di cui, peraltro, contiene tutti gli elementi. Da qui la necessità di partire dalle teorie di semiotica teatrale per approdare ad una teoria della traduzione del testo teatrale, analizzando le varie "sfide" che il traduttore deve affrontare.
      1402  6541
  • Publication
    Il trattato medico antico inglese 'Peri Didaxeon': problemi di traduzione
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2002)
    Maion, Danielle
    Se la traduzione ha aperto la strada alla nascita e diffusione di nuove tradizioni letterarie, anche l'approccio teorico e critico al problema del tradurre si è altrettanto presto affermato e fin dal I secolo a. C. si sono susseguite riflessioni di vario tipo sulla tecnica di traduzione, riflessioni che ancora oggi ripropongono, spesso sotto forma di semplice annotazione anteposta alla traduzione di testi di vario genere ed epoca, l'eterno conflitto tra traduzione letterale ed adattamento libero. La difficoltà in cui s'imbatte il traduttore di testi antichi sta proprio nel riuscire a trasferire un sistema di riferimento basato su oggetti d'uso e oggetti dell'immaginario che la distanza culturale ha molto spesso cancellato. In particolare, nel caso di opere tecnico-scientifiche antiche e medievali, come il manoscritto qui presentato, il traduttore deve trasporre anche le conoscenze tecniche che l'autore del testo intende descrivere od insegnare, o cui soltanto allude o, ancora, che suppone implicitamente note. La traduzione andrà quindi preceduta da un'approfondita analisi filologica che permetta di cogliere i vari aspetti che caratterizzano l'opera, da quello più immediato, costituito dal contenuto, a quello meno evidente determinato invece dalla contestualità extralinguistica, così da definire il momento storico-culturale sia dell'autore sia del pubblico cui è stato destinato il testo.
      885  5319
  • Publication
    Traduzione, società e cultura n.10
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2002)
    Maion, Danielle
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    Romanelli, Giuseppina
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    Reina, Maria Rosaria
      763  4676