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Leviathan, principe di questo mondo
Tonchia, Teresa
2002
Abstract
'Non est potestas super terram quae comparetur ei'. E' questa l'iscrizione
che compare sul fontespizio della prima edizione inglese del
'Leviathan' di Thomas Hobbes tratta dal libro di Giobbe e che descrive il
Leviatano: colui che è in grado di reggere, di dare ordine al mondo.
L'immagine evocata da Hobbes si incarna nella figura del sovrano,
colui che detiene il potere e l'autorità nel mondo. Un mondo di pace
e di ordine sorto dalla cessazione dei conflitti: è la conclusione di quel
'bellum omnium contra omnes' proprio dello stato di natura che rappresenta
una realtà pre-razionale, in quanto, appunto, sede del disordine. Eppure, come dice Giobbe,
'non c'è nulla sulla terra ( ... ) che non possa essere paragonato a lui'
per cui il fine sembra quello di recuperare la forza evocativa delle immagini mitiche per dare legittimità e autorità alla rappresentazione
della potenza mondana, cioè al nuovo Stato che deve confrontarsi
con la Chiesa e la nobiltà cetuale. In questo senso, nota è l' interpretazione diventata
fondamentale in Schmitt sulla parziale 'marginalità' del Leviatano ove
considerato solo come specifica immagine: 'Le espressioni e le parole
con cui Hobbes introduce il Leviatano non lasciano alcun dubbio
sul fatto che egli stesso non ha preso sul serio quell'immagine, né
da un punto di vista concettuale né da un qualsivoglia punto di vista
mitico o demonologico'.
Series
Quaderni Filosofici
3
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Teresa Tonchia, 'Leviathan, principe di questo mondo', in: Symbolica e Theorica, EUT Edizioni Università di Trieste 2002, pp. 51-69.
Languages
it
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