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L'Umbria dei porti
Zuddas, Enrico
2014
Abstract
Per l'Umbria il Tevere era molto più che un semplice confine naturale con la regio VII, ma era una grande arteria in grado di collegare ogni parte della regione con Roma, in alternativa alle vie consolari. Le fonti epigrafiche, benché in numero ridotto, confermano che il Tevere e i suoi affluenti erano solcati da imbarcazioni destinate a attività commerciali, organizzate secondo un sistema associativo finora sconosciuto per il tratto a nord di Roma. La relazione tra il fiume e alcuni culti è provata per Nettuno e Tiberino, mentre resta incerta nel caso della Bona Dea lsiaca e poco probabile per Venus Victrix e Fortuna.
For Umbria the Tiber was much more than a natural border with the regio VII, but was a major artery that can connect every part of the region with Rome, as an alternative to the consular roads. The epigraphic sources, although few in number, confirm that the Tiber and its tributaries were plowed by vessels for commerciai activities, organized within an associative system not otherwise known for the area north of Rome. The connection between the river and some cults is proved for Neptune and Tiberinus, while it remains uncertain in the case of the Bona Dea lsiaca, and appears unlikely for Venus Victrix and Fortuna.
Journal
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Enrico Zuddas, “L'Umbria dei porti” in: “Antichità Altoadriatiche LXXIX (2014). L'epigrafia dei porti”, EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2014, pp. 137-150
Languages
it